Camelot – La fine dell’undicesima Era
Presso l’Accademia Templare di Zoe, nella città di Magincia, venne insediato il tribunale dell’Inquisizione, presieduto dal rettore dell’Accademia, Argo, detto il tessitore di trame. L’inizio del processo era imminente quando un evento improvviso segnò ancora una volta il destino di Sosaria.
Fra le mura di Camelot, Lord Arthur Pendragon viveva ormai circondato da un alto numero di vili cospiratori, genti che approfittavano della bianche mura per trovare protezione e paravento alle loro malefatte e che diffamavano il nome e il credo dei cavalieri ancora fedeli al Lord di Camelot.
Fu forse soprattutto per questo che Lord Pendragon decise di convocare le più alte cariche del regno e dall’alto delle mura, dopo avere a lungo con loro parlato con loro, li sciolse dal giuramento di fedeltà che li legava a Camelot.
Arthur Pendragon rinunciò in quel momento al dono dell’immortalità, consegnando loro le sacre Reliquie, il cuore ed il centro del suo potere e della sua eterna giovinezza.
Pendragon morì il giorno stesso ed apprestandosi ad organizzare i suoi funerali, i Cavalieri ormai liberi da ogni vincolo di sudditanza dovettero decidere in che modo forgiare il loro futuro.
Il Rettore dell’Accademia, appresa la tragica notizia della morte di Lord Arthur Pendragon, decise quindi la sospensione di ogni udienza sino a funerali avvenuti.
Nel frattempo gli uomini di Camelot si erano più che mai convinti a riporre ogni speranza rimanente nella profonda fede in Amberyl, fede che avevano abbracciato ormai da tempo. Giurarono che nel suo nome avrebbero, da lì in avanti, mosso i loro passi.
Fu così che in circostanze più che mai tragiche, vide la luce l’ordine dei Amberyl’s Guardians, fondato dai superstiti di quelle che furono le gloriose armate della città bianca.
Passate alcuni giorni, Argo riunì nuovamente il tribunale ecclesiastico per sentenziare sulla pesante scomunica che aveva colpito il popolo di Camelot.
Dopo una seduta che sembrò interminabile, il tribunale finalmente ebbe a pronunciarsi, ed i cavalieri superstiti, che ormai vestivano le insegne di Amberyl, furono sorprendentemente dichiarati innocenti ed assolti da ogni accusa.
La scomunica venne invece confermata nei confronti di quei traditori e cospiratori che avevano contribuito alla fine del sogno di Camelot.
Nel frattempo il sottosuolo di Wind si era nuovamente animato, ripopolando le caverne di avventurieri accomunati dalla stessa razza di appartenenza, i Drow, popolo disperso a seguito di epiche battaglie e dopo la caduta dell’ultimo Matronato.
Uno dei nomi che più si sentivano pronunciare in quegli oscuri cunicoli era quello di Xaren, un elfo oscuro che aveva legato le sue arti magiche e guerriere anche alla scomparsa gilda dei Nemesis Vacuum.
Sotto la sua guida altri elfi oscuri ingrossarono le fila del gruppo, che si presentò al mondo con il nuovo nome di Lineage of Nemesi, gilda costituita unicamente da appartenenti alla razza Drow.