Magincia – l’inizio dell’inquisizione
Gli ormai ex pirati trovarono alloggio, consiglio e forza per continuare lungo il cammino tracciato dagli Dei. Riposero la loro la fede al riparo delle mura dell’Accademia Templre di Zoe, dove impararono a riconoscere i precetti, ed onorarli ed a seguirli.
Con la riapertura dell’Accademia le fila dei Templari si andarono piano piano ingrossado, fino a quando non avvenne un fatto sconcertante. La suprema autorità ecclesiastica, Eris Cadarn promulgò al termine di un Sinodo di Zoe un documento che sarebbe pesato sul futuro dei Popoli di Sosaria come un macigno.
Zoe aveva tolto la sua benedizione alle bianche mura di Camelot e quel regno venne “de facto” scomunicato.
L’accademia Templare, per mano del Rettore, pubblicò quel documento e vennero convocati gli ambasciatori e i rappresentanti del regno di Camelot e delle gloriose Fazioni.
Sebbene fosse chiaro a tutti che la Voce di Zoe non lasciasse adito a dubbi, le Fazioni decisero con una certa difficoltà di dichiarasi disposti ad impugnare la Spada per estirpare il Male e la Corruzione da quel Regno ormai in declino. Va detto che la risposta di British fu immediata, mentre il vecchio Lord Blackthorne si prese un po più di tempo, prima di assicurare le sue armate, o quantomento la neutralità negli scontri che si stavano profilando.
Fu istituito il Tribunale dell’Inquisizione di Zoe, che avrebbe giudicato, e condannato, i malfattori riconosciuti tali.