World Quest Il Guardiano di Skara Brae
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[WORLD QUEST] La notte più buia…
Erano ormai più di dieci lune che nella inquieta città di Skara Brae il cielo aveva il colore dell’ebano, il rumore del solito gozzovigliare dei passanti nelle locande cittadine aveva lasciato il posto ad un irreale silenzio, per le strade taciturni ed impassibili seguaci di Tourach lasciavano che il terrore prendesse il sopravvento sulla ragione, nella ferrea determinazione di questi ultimi era evidente che il timore per il loro signore aveva più presa dell’insita paura che l’uomo ha della morte.
Negli ultimi giorni la morte aveva preso chiaro sopravvento nella vita, e questo quei cinici guerrieri lo sapevano, avevano visto con i loro occhi i loro compagni cadere davanti alle sempre più frequenti incursioni che l’armata alleata nemica aveva fatto nella città, sì assidui ed organizzate che a poco potevano prendere il sopravvento.
Questo a Tourach non piaque affatto, quella città era sua e questo era per lui un dato di fatto. Il lato umano, arrendevole e misericordioso, aveva lasciato ormai da tempo l’attitudine del leader dell’esercito, e per lui era ormai un affronto pensare che dei miseri umani potessero minare la sua città, la prima città del vasto impero che aveva in mente.
“Miserabile, muoviti, chiamami Gaewalt” sbottò quindi Tourach rivolgendosi ad un uomo che di suo non aveva ormai nemmeno la volontà; “S…s..subito Mio Signore” ribattè uscendo l’uomo.
Gaewelt fece capolino alla porta e chiese permesso con un cenno di capo.
“Entra Gaewalt, dobbiamo agire con celerità” iniziò subito Tourach, “Skara Brae è costantemente sotto assedio da parte delle armate alleate nemiche, il popolo libero, i nani, i cavalieri di British, i seguaci di Zoe, tutti, tutti assieme contro i miei uomini, rivogliono Skara Brae… SONO COSI’ PRESUNTUOSI DA PENSARE DI POTERLA RIAVERE!” sbraitò quindi battendo la mano d’ebano su uno spesso tavolo di marmo, frantumandolo…
“Trovami un uomo, uno dei più valenti del mio esercito, farò si che quei miserabili umani perdano la speranza… la loro speranza m’appartiene!”, concluse trasformando la smorfia di rabbia in un ghigno malefico. Gaewalt si congedò confermando di aver ricevuto l’ordine portando una mano sul villoso petto.
Non passò più di qualche ora che nella tenda di Tourach, assieme a Gaewalt fece accesso un uomo, dalla corporatura possente e virile, aveva un enorme cicatrice sul viso che partiva dall’orecchio destro ed arrivava collo seguendo i lineamenti del viso, che alla vista del suo signore si prostrò in avanti in un gesto di assoluta sottomissione.
“Il motivo per cui sei qui è servirmi” incalzò Tourach “quello che sto per metterti davanti non è una scelta equa, puoi scegliere se morire subito o se morire per me, ma dovrai morire, questa consapevolezza, tuttavia, ti concedera di essere incredibilmente forte fino a che io lo stabilirò, vuoi tu diventare potente miserabile uomo?” continuò quindi appoggiando la punta di una lancia presa in mano da poco sulla giugulare di quel tremante schiavo “VUOI IL POTERE?”.
L’uomo, sollevato dalla bramosia che ha sede nell’egoismo e nell’orgoglio di prevalere dell’animo, rispose si a gran voce, prese la lancia con forza e incise la sua carne all’altezza della spalla come simbolo del sua risposta.
Compiaciuto Tourach alzò la brillante mano verso l’uomo, lo fissò ed esclamò delle parole che i presenti non poterono comprendere, erano impauriti di fronte a cotanta potenza, erano piegati dalla paura tanto da essere inermi.
L’uomo iniziò ad urlare in preda a spasmi di atroce dolore che tuttavia durò per pochi secondi prima che il suo corpo, come invaso da un fluido, prese a gonfiarsi, le fasce muscolari iniziarono ad esporre i nervi che erano ormai esposti a tal punto che sembravano esplodere da un momento all’altro. Ben presto una cassa si aprì ed un armatura completa di armi e tunica lo vestirono lasciandolo a terra in preda alla sua incredulità.
Con un agilità felina si alzò e prese per il collo Gaewelt che preso alla sprovvista e superato in quanto a potenza si arrese ridendo a quel potente compagno, facendo spola con lo sguardo compiaciuto tra Tourach e l’aggressore. L’uomo lo lasciò cadere a terra, si inginocchiò meno timoroso verso Tourach ed aspettò gli ordini del suo Leader.
Mentre Gaewelt si riprendeva riassumendo un fare composto, Tourach prese la parola: “Mio fedele servitore, ammiro il tuo coraggio e la tua forza di volontà, ho infuso in te parte del mio potere perchè tu possa difendere i tuoi compagni nella città di Skara Brae, da questo momento in poi tu sarai guardiano della città di Skara Brae, e lo sarai fintanto che io deciderò che sarà così, VAI ORA, RENDI ALLA MANO D’EBANO LA FAMA E IL TERRORE CHE LE COMPETE!”.
L’uomo non trattenne l’adrenalina che sfociò in un urlo ed uscì di corsa predisponendo che li venisse preparata per salpare una nave che lo conducesse a Skara Brae.
“Skara Brae è al sicuro” insinuò infine Tourach, “quell’uomo dimostrerà a quei miseri umani che il potere della mano d’ebano non può essere arrestato, LE LORO VITE, LE VITE DEI LORO COMPAGNI SARANNO UN ESEMPIO, UNA DIMOSTRAZIONE CHE PER QUANTO POSSANO UNIRE LE LORO FORZE NIENTE PUO’ COMPETERE CON IL MIO POTERE, IO SONO IL LORO BOIA ED IL LORO GIUDICE, IO SONO IL LORO SOGGIOGATO FUTURO!
Una risata echeggiò per l’intera zona, Tourach aveva posto la sua contromossa, un futuro sempre più buio si fa strada per i poveri abitanti di Sosaria che l’unica colpa che hanno è essere ahiloro nati in quello che appare essere il periodo più buio dell’intera storia.